Mi piace pensare di essere in procinto di una grande saggezza cosmica che finalmente attribuisce al Corpo il suo senso più vero.
Oggi, nel raggiungere i vari negozietti per fare la spesa, osservavo attorno a me cartelli con scritto “Vendesi”. La seconda casa sulla quale si sperava di fare un affare oggi è in vendita. L’economia dei singoli è in crisi, il plusvalore sta andando ai Corpi?
Per una straordinaria contingenza, il Corpo sembra avere il sopravvento? Gli scienziati di tutto il mondo si danno un gran da fare per dire la propria, come anche gli analisti del crimine, tutti alla ricerca del perché del virus e del come affrontarlo. E tutti con l’unico obiettivo (per competenza dato) di salvaguardare la Vita che all'improvviso è diventata Sacra come non mai.
Forse è giunto il momento di riflettere seriamente sul Corpo che è Vita come Anima. Non un contenitore al servizio del sociale o della psiche, non uno "strumento per" ma una realtà virtuosa e concreta, interezza simbolica, corpo d'Amore.
Quando gli antichi saggi d’Oriente dicevano che il corpo è un Tempio, quando gli attuali monaci d’Oriente e di Occidente descrivono la propria meditazione come uno stare in sé, in diretto collegamento con il corpo, intendono proprio questo bisogno di ritrovar-si nella Sapienza che è già data in ogni singolo corpo.
Nessun amore universale, opere d’arti, rimando al collettivo che non siano già dati nelle nostre cellule unite in un tutto armonico e virtuoso.
Il distanziamento fisico diventa così distanziamento sociale, di un sociale al servizio delle nostre cellule e del nostro sentire. Sebbene si tenti di differenziare non si riesce ancora a vincerla sul Corpo che porta con sé tutta la gravità ma anche la ricchezza del simbolico racchiuso al suo interno. Sim-bolico versus Dia-bolico. L’uno è Unità, l’altro è Divisione.
Ecco perché gli Antichi cinesi si richiamavano all’Unità e vedevano nel ritmo della vita la presenza dei due opposti complementari Yin e Yang, entrambi figli del Cosmo. Ma prima c'era e c’è lo Yin.
Ecco perché gli antichi riempivano il loro mondo di demoni, erano quelli che attentavano all’interezza con le loro maschere, le loro personalità: Impera et divide!
Sapevano già, gli antichi saggi, che il corpo è già in sé e per sé. Si ammala quando deve annullare la sua interezza per uscire da sé.
Non a tutti piace questa idea di interezza. Molti preferiscono vivere con i loro demoni ed elemosinare emozioni come scariche di adrenalina.
Credo che oggi invece sia possibile avvicinarsi al Sentire del Corpo più di quanto abbiamo fatto sinora. Oggi la sensibilità emozionale è maggiore, sia come dolore dell'assenza di interezza, sia come presenza nell'unità del corpo d'amore. Oggi è possibile averne consapevolezza e farne esperienza in tanti modi.
Mi piace citare le parole di un uomo d'Occidente che giunto al suo Punto di Svolta ha dato spazio alle Intuizioni originate dal Bios e tradotte in Logos:
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“Oggi la il corpo ha smesso di avere un ruolo ancillare. È sempre meno possibile fare della vita la vittima sacrificale, il capro espiatorio. Il corpo ci dice di avere una tensione etica. La vita diventa l’incanto del corpo che si compie come sapienza e come sapere” (Julie, G. Piazzi)
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